Jannah Theme License is not validated, Go to the theme options page to validate the license, You need a single license for each domain name.
Italia

L’Ue (e i mercati) festeggiano Draghi possibile premier a Roma

Respiro di sollievo per il futuro del recovery, ma la 'soluzione Mario' non sorprende Bruxelles. Calorosa la stampa francese, meno quella tedesca

Affaticata da una gestione della pandemia non esattamente di successo, depressa per il fiasco (almeno finora) della campagna vaccinale, l’Ue aveva bisogno di una boccata d’ossigeno. La prospettiva di Mario Draghi alla presidenza del Consiglio in Italia gliela fornisce. La possibilità che sia lui, il salvatore dell’euro, a gestire il recovery plan italiano, il più cospicuo di tutti con 209 miliardi di euro da mettere a frutto, è la rassicurazione che Bruxelles cercava. Per gli europei, l’ex governatore della Bce a Palazzo Chigi è la garanzia che Roma tenterà davvero di rimettere in sesto un’economia che già prima del covid non si sentiva tanto bene e che ora deve rialzarsi per il bene di tutta l’Eurozona.

C’è da dire che il suo nome come possibile successore di Giuseppe Conte non è una sorpresa a Bruxelles: girava da tempo negli scambi non ufficiali intorno alla crisi politica italiana. Cioè, nei palazzi della politica europea si immaginava che sarebbe stato lui il prescelto, fedele all’identikit preferito nell’Ue: europeista, affidabile. Ma un pezzo da 90 come Draghi, l’uomo che per il ‘whatever it takes’ si scontrò con mezzo consiglio direttivo all’istituto di Francoforte e vinse anche sui tedeschi, rischia di fare ombra a più di qualcuno nell’Unione. Per esempio ad Angela Merkel? Interrogativo aperto.

Se Draghi diventerà premier, avrà il suo primo confronto con gli altri leader europei il 25 febbraio: meeting straordinario sull’emergenza covid e, il giorno dopo, vertice straordinario su “difesa e sicurezza”, argomenti che Merkel tratterà in un bilaterale con Emmanuel Macron venerdì 5 febbraio.

Oggi però è la giornata dei sentimenti positivi, degli auspici anche europei affinché Draghi riesca a trovare una maggioranza di governo. Del resto, la risposta dei mercati è inequivocabile. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi scivola verso quota cento, ai minimi negli ultimi anni. La borsa di Milano vola. L’Ue si rilassa e festeggia la luce in fondo al tunnel.

Rispondendo ai cronisti in conferenza stampa, il vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas premette che stamane, alla riunione settimanale dei commissari con Ursula von der Leyen, “non abbiamo discusso di Mario Draghi: sta all’Italia e alle sue istituzioni democratiche decidere. Ma – sottolinea – non sarà una grande sorpresa se dico che Mario Draghi è rispettato e ammirato, in questa città e non solo”. Quanto alle riforme che dovrà attuare, “non diamo consigli ai paesi membri dalla sala stampa – dice Schinas – per questo ci sono le regole della governance economica e le raccomandazioni specifiche per ogni paese: unico quadro che abbiamo per trattare questi temi ed è un quadro che funziona”.

Funzionerà anche per Draghi, è il messaggio non tanto sibillino. Ma questi sono nodi che verranno al pettine quando in Europa entrerà nel vivo la discussione sulla riattivazione delle regole su deficit e debito del Patto di stabilità e crescita sospeso per pandemia. I nordici spingeranno per ristabilirle al primo segnale di ripresa economica. Gli Stati del sud chiederanno una revisione delle regole, come sostiene da tempo il commissario all’Economia Paolo Gentiloni, tra l’altro il primo e unico a twittare ieri sera un “grazie Mattarella!”, alla notizia della convocazione di Draghi al Quirinale.

Ecco: come si comporterà l’ex governatore della Bce in questo prossimo scontro? Sempre che sia davvero al governo in Italia fino ad allora. La domanda è ancora acerba per ora.

Al momento, l’ex governatore della Bce al timone del paese più incline di tutti i paesi membri dell’Ue all’instabilità politica, è sinonimo di assestamento, certezza di dialogo sulle riforme da attuare, rassicurazione circa il fatto che a Roma non ci sarà ogni volta un contraltare rispetto alle direttive di Bruxelles. Draghi viene da Goldman Sachs, una delle più grandi banche d’affari del mondo con sede a Wall Street, e ha guidato i processi di privatizzazione in Italia all’inizio degli anni ’90. Ma Draghi è anche colui si è inventato il ‘whatever it takes’ per salvare l’euro contro il parere dei tedeschi. Ora devono ringraziarlo anche loro, anche Angela Merkel. Ma in Germania non è amato, molti lo ritengono responsabile dei bassi tassi di interesse delle banche.

“La politica monetaria di Draghi – si sottolinea in un editoriale di Handelsblatt – ha anche assicurato che per i cittadini europei non vale la pena risparmiare e oggi molte banche pagano anche tassi di interesse negativi”. “Non è così – dice il presidente dell’istituto economico tedesco DIW, Marcel Fratzscher – i tassi bassi persistono anche in altri paesi, e questo dipende dal fatto che gli effetti della crisi finanziaria non siano stati ancora del tutto superati. La Bce ha avuto un ruolo secondario in questo”.

Insomma in Germania l’argomento accende ancora il dibattito. Ma resta un fatto inconfutabile che i media tedeschi siano i più freddi nel racconto dell’incarico a Draghi per formare un governo in Italia, notizia che fa il giro del mondo.

Più di un quotidiano, dalla Bild alla Frankfurter Allgemeine, usa il condizionale nel titolo: “Draghi ‘dovrebbe’ salvare l’Italia”. Scettici. Handelsblatt disegna un ritratto dell’ex governatore della Banca Centrale, ricordando le sue parole sulla inevitabilità che in tempi di pandemia i debiti nazionali lieviteranno, argomento che resta ostico in Germania malgrado la crisi economica stia mettendo a dura prova il dogma tedesco del pareggio di bilancio. “Un anno fa – recita l’editoriale del quotidiano economico – Draghi scrisse sul Financial Times che la risposta alla crisi della corona doveva includere un ‘aumento significativo del debito pubblico’. Tutto ciò potrebbe indicare le priorità che Draghi avrebbe fissato per l’Italia: debito ancora più alto, più investimenti, più aiuti alle imprese in difficoltà”.

Il respiro di sollievo europeo non esclude che intorno a Draghi si sia già creato un clima di attesa per cosa esattamente farà al governo in Italia, se riuscirà a formarlo. E come si comporterà l’uomo che in Bce era criticato per il metodo di portare in consiglio direttivo decisioni già prese. La cancelliera non si sbilancia, come gli altri leader europei del resto. “Sono decisioni di politica interna, non commentiamo”, taglia corto il portavoce di Merkel, Steffen Seibert.

Ma la stampa francese è decisamente più calorosa. Le Monde tiene la notizia in apertura sul proprio sito per gran parte della giornata e fa notare che in Italia Draghi arriva per “l’incapacità della politica”. Tanti complimenti dall’ex commissario europeo all’Economia Pierre Moscovici.

Gli americani di Bloomberg, legati ai mercati, dedicano più di un articolo a questa nuova storia italiana. Che, si è capito, è una storia globale, per i rapporti internazionali di Draghi, soprattutto negli Usa che esultano per la svolta a Roma. “L’improvvisa ascesa dell’uomo accreditato per aver contribuito a salvare l’euro è stata una chimera per gli italiani frustrati da una coalizione paralizzata da scismi ideologici e incompetenza”, scrive il New York Times.

“Ci aspettiamo che Draghi riesca a formare un nuovo governo con un ampio sostegno”, commentano da Goldman Sachs, ma se dovesse fallire “ci sarebbero conseguenti rischi al ribasso” perché l’ex presidente della Bce ”è il ‘prestatore di ultima istanza’ in termini di capitale istituzionale e politico e, se dovesse fallire, ci aspetteremmo un aumento del rischio sovrano”.

Italia avvertita. “Mi auguro che Mario Draghi trovi una maggioranza parlamentare pro europea per formare un governo in grado di mantenere l’Italia fortemente agganciata all’Europa e alla condivisione delle priorità europee per la ripresa, proseguendo il lavoro già intrapreso dal precedente governo – dice la presidente dei Socialisti&Democratici al Parlamento Europeo Iratxe Garcia Perez – La sua persona è ben conosciuta e fondamentale è stato il suo ruolo alla guida della Bce nel sostenere la moneta unica”.

Fonte
Huffingtonpost.it
Mostra altro...

Artigos relacionados

Pulsante per tornare all'inizio
Utilizziamo i cookie per migliorare il nostro sito e la vostra esperienza nell'usarlo. I cookie utilizzati per il funzionamento essenziale del sito sono già stati definiti. Leggi di più
Accettare