Prima parte della tappa semplicemente meravigliosa.
Partendo da Albano sì passa di fianco all’Anfiteatro Severiano (non visitabile), che prende il nome dall’imperatore Settimio Severo che acquartierò nella cittadina la sua fedelissima II° legione partica.
Pochi metri e mi inoltro in un sentiero boschivo da cui numerosi sono gli affacci sul lago. I versi degli uccelli e i profumi del bosco mi mettono in uno stato di beatitudine.
La prima sosta avviene a Fontana Tempesta dove però acqua non ce n’è. Nemi e il suo lago sono ormai vicini e gli affacci sul lago sono, se possibile, ancora più suggestivi.
Un esempio ne è la terrazza degli innamorati, punto di partenza di un breve percorso romantico che rapisce gli occhi e i sensi. La cittadina è rinomata per le fragoline che a giugno sono le stars indiscusse di una dolcissima sagra.
Uscendo da Nemi si incontra uno dei lunghi tratti di asfalto popolati da una processione di automobili sfreccianti e incuranti dei pedoni, il secondo si trova a circa 5 kilometri da Velletri, punto tappa della seconda giornata. In mezzo c’è un lungo tratto nel bosco, più duro del precedente, con saliscendi più accentuati e il sentiero spesso irrintracciabile per via dell’erba alta.
Pochi metri dopo l’attacco pero’, ci si imbatte in un cerro monumentale, il cui tronco è ornato dai residui secchi di un’edera per forza di cose anch’essa dalle dimensioni ragguardevoli, che da solo varrebbe l’intera giornata di cammino.
L’arrivo a Velletri nel primissimo pomeriggio di una giornata che segna una temperatura superiore ai 30°, con musei e chiese chiusi, predispone a un tranquillo e meritato riposo.
Fonte Luigi De Santis