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Miscellanea

La Dragon 2 con Ripley sulla Iss Musk corona un sogno e sostituisce la Nasa

Il volo apre un nuovo capitolo dello spazio perché è la prima navicella privata che d’ora in poi assicurerà i servizi di collegamento con la Stazione spaziale

Quando oggi a mezzogiorno (ora italiana) la navicella Dragon 2 attracca alla stazione spaziale internazionale per Elon Musk, creatore di Tesla e Space X, è il momento della conquista di un sogno. Da quasi un decennio nella sua fabbrica di Hawthorne, vicino all’aeroporto di Los Angeles, si stava lavorando per costruire una capsula capace di portare di nuovo gli americani nello spazio dopo il ritiro dello shuttle nel 2011. Da allora la Nasa ha pagato un costoso biglietto ai russi (85 milioni di dollari) per ogni astronauta spedito sulla stazione che era casa propria.

«Il volo di Dragon 2 apre un nuovo capitolo dello spazio perché è la prima navicella privata che d’ora in poi assicurerà i servizi di collegamento con la Iss», ha sottolineato l’amministratore della Nasa Jim Brindestine. E Musk ha ringraziato la Nasa con cui ha lavorato strettamente per conquistare l’ambito risultato realizzato in parte anche con i fondi dell’ente spaziale il quale ha garantito un finanziamento di 2,6 miliardi di dollari. Nel prezzo, però, sono inclusi sei voli con gli astronauti.

La Nasa, dunque, in futuro pagherà solo i viaggi che ha bisogno di compiere mentre le gestione dell’astronave sarà compito e responsabilità di Space X.
Su Dragon 2 c’è il manichino Ripley, così battezzato ricordando lo splendido volto di Sigourney Weaver di Alien del regista Ridley Scott. Ma non è solo una trovata pubblicitaria: l’inanimato personaggio è tappezzato di sensori per controllare gli effetti provocati dal volo; gli stessi che subiranno gli astronauti quando si siederanno al suo posto. E se questa missione Demo-1 andrà bene (il rientro è previsto l’8 marzo) a luglio toccherà a Doug Hurley e Bob Behnken portare Dragon 2 a destinazione.

Intanto Boeing prepara la sua navicella Cst-100 Starliner che effettuerà il test senza astronauti in aprile. La Nasa, dopo i disastri dello shuttle che la paralizzavano, ha preferito sostenere lo sviluppo di due navicelle per avere un’alternativa. Ma questa volta, con la nuova logica del privato.

 

FONTE GIOVANNI CAPRARA CORRIERE.IT

FOTO CORRIERE.IT

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CORRIERE.IT
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