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Isola dei Serpenti, perché è importante il ritiro della Russia

Isolotto roccioso battuto dai venti, l’isola dei Serpenti riveste grande importanza strategica e un forte significato simbolico. Il ritiro russo può avere ricadute globali molto positive sul commercio del grano attraverso il mar Nero

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Grano ucraino (fotogramma)

L’isola dei Serpenti è un isolotto roccioso di 0,17 km2. Ma anche se è così piccola aveva ormai assunto uno status quasi mitico per l’Ucraina, dopo l’eroismo sprezzante dei suoi soldati che avevano respinto la resa. La sua riconquista da parte di Kiev è di grande importanza strategica e simbolica. E può avere ricadute globali molto positive sul commercio del grano attraverso il mar Nero.

Chiamato anche isola Zmiinyi, l’isolotto si trova in una posizione particolarmente strategica nel mar Nero, a soli 40 km dalla costa ucraina di Odessa e a 45 da quella della Romania, paese membro dell’Ue e la Nato. Una base russa con missili a lungo raggio poteva minacciare il traffico navale, il porto ucraino di Odessa e, in Romania, il delta del Danubio e il porto di Costanza, da cui ora passa parte del grano ucraino. Avrebbe potuto avere grande importanza anche in caso di attacco russo alla regione separatista moldava della Transnistria.

Per questi motivi, l’isola è stata uno dei primi obiettivi militari dell’attacco russo all’Ucraina a febbraio. Ed è diventata celebre la risposta dei soldati della guarnigione ucraina: “andate a farvi f…!”, quando i militari russi a bordo della nave ammiraglia Moskva hanno intimato loro la resa. Immortalati con un francobollo, celebrati sulle magliette, gli “eroi” dell’isola dei Serpenti sono stati poi catturati dai russi. Dopo la loro liberazione, con uno scambio di prigionieri, l’autore dell’ormai famosa riposta, Roman Hrybov, è stato decorato per il coraggio dimostrato.

L’affondamento a metà aprile della Moskva ad opera degli ucraini aveva però reso difficile l’approvigionamento della guarnigione russa sull’isola e il suo consolidamento come base militare. I russi si sono ritirati oggi annunciandolo come gesto di buona volontà, ma era da diversi giorni che le forze ucraine attaccavano l’isola, come testimoniano le immagini in cui appare avvolta dal fumo.

Secondo l’esperto britannico Justin Bronk del think tank di difesa Royal United Services Institute, citato dalla Bbc, per i russi è stato difficile tenere l’isola sotto controllo fin dall’inizio. Gli ucraini l’hanno spesso attaccata con l’aviazione, distruggendo i sistemi militari russi. Mosca doveva continuamente mandare via nave nuovi equipaggiamenti, che venivano attaccati durante la navigazione. Inoltre l’isola è piccola e con un territorio molto scoperto. Ormai era una posizione militare “insostenibile”.

Priva di alberi perché troppo ventosa, l’isola era frequentata prevalentemente da uccelli marini e deve il suo nome alle bisce del delta del Danubio che a volte vi vengono trasportate dalle correnti. Dal 1998 è una riserva naturale. Originariamente era un territorio della Romania, col nome di Insula Serpilor. Nel 1948. Bucarest ha ceduto l’isola all’Urss, che la usava come base radar. Con l’indipendenza dell’Ucraina nel 1991, il territorio è rimasto sotto la sovranità di Kiev. Nel 2009 una sentenza della Corte di Giustizia internazionale ha assegnato alla Romania l’80% della piattaforma continentale attorno all’isola, lasciando il resto all’Ucraina. Ciò riveste importanza per il possibile sfruttamento di giacimenti di petrolio e gas naturale di cui è ricca la piattaforma.

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