Qualcuno può dire: “ma dai esageri è solo uno spettacolo di intrattenimento, un modo di passare una serata all’insegna del buonumore, nel confortevole divano di famiglia, mangiando cibo spazzatura, precotto, predigerito ….. è una facezia un gioco ma mica dobbiamo solo vedere gli spettacoli culturali, come le trasmissioni politiche, le trasmissioni sportive “….
Vogliamo ridere.
Danni collaterali ci sono e a lungo andare saranno irreparabili.
Il primo evidente è quello di aver dato campo libero all’insulto, sebbene sotto la forma apparente della
battuta.
Un insulto, anche se si basa su un fatto reale, è sempre un insulto, un grave danno alla dignità dell’uomo a 360 gradi.
Pensate ad un professore che commentasse ad alta
voce gli svarioni dei propri alunni alla Bonolis maniera ….
Bada bene sempre con il sorriso, ma che incitasse i compagni del poveretto ad associarsi ai suoi insulti, peggio di Barabba con Gesù Cristo.
Almeno lì Pilato era quasi neutrale …
Questa perdita di inibizione apre la strada al non rispetto di ogni differenza fisica o intellettiva, separa i normali dai diversi, la solidarietà non esiste più, il branco contro la minoranza, gli Spartani contro gli Iloti …. Secoli e secoli di filosofia finiti nel cesso della TV.
La stessa cosa vale per Bonolis.
Nella televisione di Stato anni 60 sarebbe stato un conduttore medio, normale, forse un po’ represso, finto simpatico, ma senza grande visibilità, oppure, nell’era multitelevisiva, un personaggio di una piccola televisione privata con una attenzione sull’ascoltatore medio tra i 10 e i 15 secondi, destinato alle seconde serate o a qualche premio di terza fascia, o a qualche spettacolo pruriginoso
di notte inoltrata, dei quali difficilmente ricorderemo il nome.
La grande assente, oltre alla cultura, e’ la Chiesa Cattolica che per anni si è strappata le vesti di fronte alla Tv, ai suoi spettacoli degeneri, alle turpitudini in vetrina, ma che nei
confronti di Bonolis non ha mai preso una posizione, lanciato un anatema …. Anzi, forse sarebbe capace di proporlo come gestore di una trasmissione sulla Fede ambientata in uno studio televisivo.
Nessuna speranza all’orizzonte, Cristo non tornerà ben sapendo di essere sconfitto al televoto.
Dio è morto, Marx è morto ed anch’io ormai non mi sento tanto bene, come diceva il piccolo Woody.