di Emanuele Buzzi
Antonio Scurati e il post di Serena Bortone sul «monologo sul 25 aprile cancellato» dalla Rai. Il testo «schierato» e la «questione economica»
Il post della conduttrice di “Che sarà” in onda su Rai3 su Instagram: appreso la notizia ieri sera con sgomento. Corsini (Rai): nessuna censura, accertamenti in corso
Un post che fa nascere un caso. Serena Bortone , conduttrice di Che sarà, racconta su Instagram: «Come avrete letto nel comunicato stampa, nella puntata di questa sera di Che sarà era previsto un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita ad ottenere spiegazioni plausibili. Ma devo prima di tutto a Scurati, con cui ovviamente ho appena parlato al telefono, e a voi telespettatori la spiegazione del perché stasera non vedranno lo scrittore in onda sul mio programma su Raitre. Il problema è che questa spiegazione non sono riuscita a ottenerla nemmeno io».
Secondo fonti parlamentari sentite dal Corriere, una volta che Scurati avrebbe fornito il testo (qui la versione integrale del monologo dello scrittore), questo sarebbe stato poi vagliato anche dalla dirigenza. Un testo, quello dello scrittore, ritenuto fortemente schierato in un momento di campagna elettorale . Per questo a Scurati sarebbe stato proposto di proporre sì quel testo durante la trasmissione di Bortone, ma a titolo gratuito . Proposta che sarebbe stata respinta portando così alla revoca della sua partecipazione a «Che sarà».
Per la Rai, «nessuna censura. La partecipazione dello scrittore Antonio Scurati alla trasmissione “Che sarà”…, condotta da Serena Bortone, non è mai stata messa in discussione». A dirlo è il direttore dell’Approfondimento Rai, Paolo Corsini, che precisa come siano in corso accertamenti «di natura economica e contrattuale».
Arriva anche la posizione del sindacato Unirai:«Su Scurati nessuna censura, l’azienda bersaglio di inutili polemiche». Di segno opposto la reazione del sindacato Usigrai: «Dalla Rai solo scuse per silenziare Scurati. È censura»
La notizia ha dato il là alle reazioni politiche. In primis dei dem. «Telemeloni questa volta l’ha fatta veramente grossa”, dichiara Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria Pd. «Apprendiamo stamattina che dalla puntata di stasera di Che sarà, il programma condotto in prima serata da Serena Bortone su Rai3, è stato cancellato il previsto monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile. Tutto questo per un intervento diretto della Dirigenza Rai a poche ore dalla trasmissione, senza nessuna comunicazione all’autrice e conduttrice del programma. Questo è un caso gravissimo di censura nei confronti di Scurati. E un caso gravissimo di violazione dell’autonomia editoriale di un programma, oltreché una inquietante intimidazione di fatto nei confronti dell’autrice e conduttrice Serena Bortone, degli autori del programma, e per estensione di tutti gli autori Rai. La Presidente Rai intervenga nei confronti di Ad e Direttore per chiarire questa vicenda. Siamo in presenza di un atto di censura e prevaricazione gravissimo, che non può essere accettato». Così in una nota il Senatore Pd Francesco Verducci, membro della Commissione di Vigilanza Rai.
Anche i Cinque Stelle si lamentano: «La Rai dovrà rispondere alla nostra interrogazione in commissione di vigilanza. C’entra qualcosa il fatto che l’autore avrebbe dovuto interpretare un monologo sul 25 aprile? Davvero temi come la cultura e l’antifascismo fanno così paura alla Rai meloniana? L’azienda sarebbe ancora in tempo per tornare sui suoi passi e rivedere questa decisione assurda, che puzza di censura lontano un miglio», commentano l’esponente M5S in commissione di vigilanza Rai Dolores Bevilacqua e il capogruppo M5S in commissione cultura al Senato Luca Pirondini.
Arriva anche la note dell’Anpi: «Ennesimo colpo alla libertà di espressione e di informazione. L’Anpi continua a manifestare un forte allarme per questa deriva da regime che ricorda il Minculpop e sta trasformando la Rai in uno strumento al servizio della Presidenza del consiglio».
Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dal palco con la Uil ha parlato del caso Scurati: «Noi siamo qui anche per difendere e praticare il diritto a manifestare. Siamo in un momento in cui il governo e la destra vogliono costruire un regime e controllare quello che si dice e che si fa. Siamo in una situazione in cui si sta cercando di comprimere la libertà delle persone. E lo vedo anche per come funzionano gli organi di informazione. Questo governo pensa di comandare, non di governare, Consentitemi un gioco di parole: Scurati è stato oscurato. Di questo stiamo parlando».
La polemica diventa poi anche mediatica. «Unica cosa da fare: prendere il monologo di Antonio Scurati e leggerlo, farlo conoscere. Non sarà difficile», scrive sul suo profilo X il direttore di La7, Andrea Salerno.
Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha proposto a tutti i suoi colleghi il 25 aprile di leggere dal palco delle celebrazioni della festa della liberazione il monologo di Scurati: «Ho una proposta per i miei colleghi sindaci: il 25 aprile – ha scritto Gori sui social – dai palchi delle nostre città, leggiamo tutti il discorso che Antonio Scurati ha dedicato a questa ricorrenza. La Rai ha deciso di censurarlo? I cittadini lo ascolteranno nelle nostre piazze».