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Miscellanea

Così le app per il meteo migliorano le previsioni: intelligenza artificiale e nuove sonde (ma mancano gli investimenti della Silicon Valley) diVelia Alvich

Anche la scienza meteorologica cerca di stare al passo con i tempi. Ma secondo il fondatore di ForecastWatch, a mancare sono gli investimenti dei grandi della Silicon Valley

Da saggezza popolare a scienza esatta. Oggi, nell’epoca della rivoluzione dell’intelligenza artificiale, la meteorologia deve adattarsi ai tempi che corrono e diventare un settore che fa della tecnologia la propria forza. Così, anche i siti e le app del settore si sono adattati al cambiamento (in questo articolo vi avevamo consigliato le app migliori)
Fra machine learning, servizi ritagliati sulle esigenze degli utenti e notifiche sempre aggiornate con le ultime allerte, le previsioni raccontano il tempo (non solo quello atmosferico) che verrà.

L’esperienza di ilmeteo.it

Ormai è diventata una certezza: dove c’è innovazione, c’è intelligenza artificiale. Ed è così anche per i siti che forniscono previsioni del tempo come ilmeteo.it. Non si tratta, però, di large language models come ChatGpt. Questa volta è il machine learning a fare da padrone. È il caso dell’ultima sperimentazione per la piattaforma di previsioni meteo, che a breve verrà implementata sul sito e sull’app.
«Partiamo dai dati dei radar meteorologici e li uniamo a un sistema basato su intelligenza artificiale», spiega Emanuele Colli, amministratore delegato di ilmeteo.it. La situazione atmosferica del momento e delle ore precedenti vengono date in pasto a un algoritmo, che le studia insieme alle previsioni formulate dai modelli fisico-matematici usati dai meteorologi. «L’algoritmo confronta i dati e poi propone un risultato molto più accurato e, soprattutto, aggiornato ogni 10 minuti».
L’innovazione non è solo quella visibile a chi consulta le previsioni, ma anche quella nascosta. Durante i periodi di maltempo, infatti, il numero di utenti connessi si moltiplica, mettendo a dura prova il sito. «In quei casi abbiamo dei picchi che portano a generare anche cinque volte più traffico rispetto ai giorni normali. In passato ha creato dei problemi, oggi abbiamo risolto portando la piattaforma in cloud».

Mappe dinamiche e sensori sugli aerei

Anche all’estero l’innovazione passa attraverso il meteo. È il caso di Met Office, il servizio nazionale britannico per le previsioni fondato nel 1854. Oggi, quasi 170 anni dopo, si è dotato di mappe che si aggiornano in tempo reale per mostrare agli utenti in che direzione vanno i temporali. «Se c’è una forte precipitazione, puoi vedere le previsioni in tempo reale e capire verso dove sta andando», ha detto alla Bbc Sophie Yeomans-Smith, product manager dell’app targata Met Office. «Prima mostrava le previsioni solo un giorno in anticipo, ora si spinge fino a cinque giorni». E non solo: è in sperimentazione anche una serie di previsioni dedicate a spiagge e montagne per mostrare come saranno le onde o quale tempo si troverà una volta arrivati in cima.
Ma il cambiamento si fa anche con i mezzi per raccogliere i dati atmosferici. E per questo il Met Office ha firmato un accordo con Loganair, compagnia aerea scozzese, per l’installazione di sensori sopra alcuni velivoli. Così, l’agenzia del meteo britannica può monitorare le condizioni atmosferiche direttamente in atmosfera.

Gli investimenti che mancano

Sempre più attenzione viene dedicata agli eventi meteorologici estremi e alle loro conseguenze sulla vita di tutti i giorni. Secondo Eric Floehr, che ha fondato ForecastWatch, una priorità degli esperti è diventata la comunicazione tempestiva di cambiamenti repentini del meteo.
Tuttavia, «è più difficile per i meteorologi identificare gli eventi estremi perché sono più rari, nonostante ci sia sempre più attenzione su come possano essere previsti casi simili».
E secondo Floehr, il problema sta soprattutto nei finanziamenti alle startup, che dovrebbero arrivare dalle aziende che investono nella tecnologia ma che si trovano in una delle aree meno colpite da questi cambiamenti. «È interessante notare che proprio la Silicon Valley non abbia un clima mutevole. Significa che i suoi finanziatori non pensano a investire in queste startup».

Fonte
corriere.it
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