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Miscellanea

Come apparecchiare la tavola secondo il galateo (e le parole da non dire mai) di ERIKA CUSCITO

Posate, bicchieri, tovaglioli: tutto quello che c’è da sapere per una cena a prova di bon ton. Attenzione, poi, a quel che dite: non tutto è concesso

Armonia e precisione: sono queste le parole d’ordine per una cena all’insegna del bon ton. Secondo le regole del galateo, infatti, ci sono degli elementi da cui non si può prescindere per vivere un’esperienza di convivialità senza mettere da parte le buone maniere, a cominciare dal modo in cui si apparecchia la tavola.

Come disporre piatti, bicchieri e posate per un pasto

Si comincia dalla tovaglia. La «prescelta» dovrà essere abbinata ai tovaglioli: stesso colore e, possibilmente, stesso tessuto. Il piatto per la portata principale andrà posizionato al centro e qui verrà sistemato il tovagliolo; il piattino per il pane, invece, si andrà a mettere in alto, sulla sinistra. Proprio dal piatto ci si organizzerà di conseguenza per le posate. Servirà una forchetta per ogni portata prevista, che andrà a sinistra del piatto stesso: all’estremità esterna andrà posizionata l’apposita forchettina per il pesce, seguita dalla forchetta per la portata principale e infine, più vicina al piatto, quella per l’insalata. Sulla destra, invece, i coltelli: stesso meccanismo, con il coltello «da pesce» sull’estrema destra, anche in questo caso esterna, seguito dal cucchiaio da minestra (se necessario durante il pasto). Le posate dedicate al dessert dovranno essere poste in alto rispetto al piatto, tra il piattino da pane e i bicchieri. Si parte dal bicchiere dedicato all’acqua, più piccolo rispetto ai calici. Di questi ultimi ne serviranno due: uno per il vino bianco e uno per rosso. Il tovagliolo durante la cena dovrà essere sistemato sulle ginocchia. Alla fine del pasto, invece, stropicciato e lasciato sulla tavola alla sinistra del piatto. Mi raccomando: non ripiegatelo.

Il codice di comportamento

Dopo aver preparato la tavola, non resterà che godersi la cena, ma attenzione a non dimenticare i codici di comportamento: prima di cominciare il pasto è tassativamente vietato il «buon appetito», basterà un sorriso. Il motivo? Il protagonista non è il cibo in tavola, ma i commensali. Dopo di che, schiena dritta e gomiti giù in attesa che tutti abbiano ricevuto la propria portata; solo in quel momento la cena potrà effettivamente partire. Stare a tavola è uno dei momenti più alti di convivialità, dunque smartphone o dispositivi elettronici del caso sono assolutamente vietati. Vietato anche masticare rumorosamente, portare il coltello alla bocca e soffiare nel piatto per raffreddare il cibo. Bandita, infine, l’italianissima scarpetta.

Fonte
corriere.it
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