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Miscellanea

Marte, nuovi indizi dalle prime rocce che arriveranno a Terra

Raccolte da Perseverance, sono alterate dall’acqua

Potranno rivelare molto della storia geologica di Marte e del tempo in cui vi scorreva l’acqua, i frammenti di rocce magmatiche contenuti nel primo campione raccolto dal rover Perseverance della Nasa e destinato a essere portato sulla Terra entro una decina di anni grazie alla futura missione Mars Return Sample, organizzata con l’Agenzia spaziale europea (Esa).

Lo indicano i risultati di due studi pubblicati su Science e quelli di altri due lavori pubblicati contemporaneamente su Science Advances.

Il campione è stato raccolto sul fondo del cratere Jezero, un tempo occupato da un grande delta fluviale che confluiva in un antico lago. “L’obiettivo dell’esplorazione del delta e del cratere Jezero è verificare se in questi ambienti un tempo abitabili ci sono rocce che possano contenere tracce di vita passata”, spiega l’astrobiologa Amy Williams dell’Università della Florida.

Durante la raccolta del campione, i ricercatori hanno constato che il fondo del cratere è più eroso del previsto: le rocce sedimentarie che ci si aspettava di trovare sono state spazzate via e hanno lasciato il posto alle rocce magmatiche sottostanti. Poco male, perché queste rocce sono le più adatte per stabilire l’esatta età del delta; inoltre, il fatto che presentino tracce di alterazione dovute all’acqua, potrebbe permettere di stabilire l’epoca in cui questa scorreva creando un ambiente favorevole alla vita.

Le rocce magmatiche hanno una composizione simile a quella trovata in alcuni meteoriti marziani: sono costituite per lo più da granelli di olivina e ciò indica che si sarebbero formate per il lento raffreddamento di uno spesso strato di magma. Una scansione radar fatta dal rover Perseverance nei primi 3 chilometri del suo viaggio nel cratere ha inoltre rivelato le proprietà stratigrafiche ed elettromagnetiche del suo letto roccioso fino a una profondità di 15 metri: la sua struttura a strati potrebbe essere frutto di un’attività magmatica e di ripetute esposizioni all’azione dell’acqua liquida.

Fonte
ANSA.IT
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