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Italia

Estate romana: Villa Ada ricorda Renato Nicolini

Nel lontano 1979, ai tempi dell’Estate Romana doc, quella di Renato Nicolini, sulla spiaggia di Castelporziano sbarcò un festival dei poeti che portò trentamila persone ad ascoltare poesie sul litorale romano. Fu un’idea dello scrittore Franco Cordelli («La poesia deve essere sostenuta, deve tornare a essere letta ad alta voce nelle scuole: è in grado di raccontare l’indicibile», disse), di Simone Carella e di Ulisse Benedetti, e in quei tre storici giorni c’erano poeti italiani, europei, americani e russi, da Milo De Angelis, Maurizio Cucchi, Cesare Viviani, Valentino Zeichen, Dario Bellezza, Nico Orengo e Sebastiano Vassalli a Allen Ginsberg, William Borroughs, Amiri Baraka (LeRoi Jones), Osvaldo Soriano, Ted Berrigan, Gregory Corso, Diane Di Prima, Lawrence Ferlinghetti, John Giorno, Ted Joans, Peter Orlowsky, Anne Waldmann e tanti altri, fino a Victor Cavallo della Garbatella e Dario Bellezza di Trastevere. Un momento da non dimenticare, fra i mille, fu la frase che disse sul palco, quasi sussurrando, il grande Fabrizio De Andrè: «Mi piacerebbe di essere ricordato come poeta».

Beh, quarantadue anni dopo un tributo a quell’esperienza ritorna sul palco di Villa Ada il 26 giugno. Si chiama Tutte le poesie possibili ed è uno dei diversi omaggi a Renato Nicolini, romano, architetto, uomo di sinistra nato nel 1942 e scomparso nel 2012, che come assessore alla cultura curò (o forse è il caso di dire inventò) le Estati Romane dal 1977 al 1985, rassegne che a quei tempi meritavano senz’altro le maiuscole. Il festival originale di poesia era una maratona spontanea, senza servizio d’ordine, senza biglietti e senza sponsor, che richiamò sulla spiaggia un’autentica folla, adesso il 26 giugno saranno di scena trenta poeti italiani che si alterneranno sul palco in una straordinaria riedizione di quella del 1979 (anche stavolta, inutile dirlo, è a ingresso gratuito) che è curata da Pasquale Minieri (storico musicista chitarrista e produttore romano già con Il Canzoniere del Lazio e Carnascialia), Lidia Riviello ed Elisa Davoglio, introdotta da Andrea Cortellessa e in parte trasmessa in diretta su Radio 3.

Oltre ai reading dal vivo di poeti italiani (una trentina, come già detto) ci saranno collegamenti in streaming con Spagna (Festival Internazionale della Poesia di Malaga), Francia (Fédération Européenne des Maisons de Poésie, Marsiglia), e Stati Uniti (con il Poetry Slam di Chicago), per aprire un ventaglio il più possibile transgenerazionale e internazionale sullo stato della poesia oggi. Parteciperanno anche, e De Andrè ci perdoni, trapper e rapper, per abbracciare le nuove forme in cui si fa poesia oggi, con performance di Raiz e Michele Ascolese, Paolo Damiani, Canio Loguercio, Andrea Satta e Giulia Anania. Tra i poeti che interverranno ci sono Maria Grazia Calandrone, Claudio Damiani, Laura Pugno, Vincenzo Ostuni, Sara Ventroni, Silvia Bre, Laura Cingolani, Frèderic Forte, Mustafa Qossoqsi, Giulio Marzaioli, Maria Teresa Carbone. È previsto anche, infine,  un intervento musicale in streaming del trombettista Paolo Fresu.

Ma Tutte le poesie possibili è solo una parte del tributo a Nicolini, che vedrà spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche, dibattiti e un’esposizione interattiva. L’intenzione è di proporre una riflessione e un dibattito approfondito sugli aspetti ancora attuali del modello dell’Estate Romana, ma anche di far conoscere più a fondo quella stagione e la visione che l’ha prodotta, rivivendone lo spirito, il desiderio di sperimentare, creare e partecipare. Perché la rassegna vuole rilanciare il modello di Nicolini nel futuro di questa città e metterlo in tensione con le esigenze e problematiche attuali, cercando di riprodurne lo spirito, i principi e i metodi del passato.

Per Jack Lang, ex ministro della Cultura francese, Nicolini ebbe «l’intuizione tanto inconfutabile e luminosa che la città poteva essere una macchina da vivere, e ha indicato a tutti noi il sentiero da seguire per una rinascita culturale e civile». La rassegna La Bella Estate di Renato (così si chiama) ha l’obiettivo di realizzare una mappa interattiva e un archivio multimediale del suo progetto per testare un modello di piattaforma digitale a supporto di tutte le iniziative, ma ha anche altre offerte da non perdere. Come l’appuntamento del 7 agosto che metterà in scena La fondazione della città, un testo di Nicolini che descrive storia e forme della civiltà urbana dall’antichità a oggi adottando il registro apparentemente incongruo del varietà musicale: lo propone il laboratorio teatrale curato da Marilù Prati, che coinvolge attori professionisti insieme a un gruppo di ragazze e ragazzi non professionisti.

La serata proseguirà sul palco grande con la Maratona Massenzio,  riedizione simbolica delle leggendarie, celebri e partecipatissime maratone cinematografiche con proiezioni incentrate sulla spettacolarizzazione performativa della fruizione cinematografica. Questa maratona 2021 sarà aperta dallo spettacolo della proiezione del film muto Metropolis di Fritz Lang, ovviamente in bianco e nero, che ai suoi tempi vide sotto allo schermo una grande orchestra ricca di archi, e che stavolta verrà sonorizzato con la musica dal vivo di due pianisti d’eccezione, Rita Marcotulli e Danilo Rea. Seguiranno diverse proiezioni dedicate a Renato: Tanti futuri possibili di Gianfranco Rosi e A proposito di Roma di Egidio Eronico, intervallate da estratti  del film Ciao Renato di Cristina Torelli, Roberto Torelli e Paolo Luciani, nonché altri interventi musicali dal vivo di Rita Marcotulli e Danilo Rea. A notte fonda la lunga manifestazione sarà chiusa da una performance molto suggestiva nel lago di Villa Ada, La Barca di Cartapesta dei Poeti prende il largo, un reading performativo in omaggio a Nicolini ma anche un rito propiziatorio per una rinascita della cultura a Roma.

Ci sembra abbastanza. come contorno di una bella e lunga rassegna musicale, e l’indimenticabile e geniale Renato se la meritava al cento per cento. Provate a dire di no.

 

fonte Fabrizio Zampa messaggero.it

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