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Cucina

Curry di ceci

Rivisitazione americana di un piatto etnico storico indiano

Ingredienti

  • 60 ml di olio d’oliva
  • 4 spicchi d’aglio
  • 1 cipolla
  • 2 cm di zenzero fresco
  • 1 ½ cucchiaino di curcuma
  • 1cucchiaino di peperoncino a scaglie
  • 800 g di ceci bolliti
  • 400 ml di latte di cocco
  • 480 ml di brodo vegetale
  • 1cespo d’insalata a foglia verde
Per servire
  • 1 mazzo di menta fresca
    • 4 cucchiai abbondanti di yogurt greco

Preparazione

Si pensa sempre al curry come ad una singola spezia. In realtà è un mix composto da diversi aromi. Ecco perché nella trasposizione inglese del termine sta a significare più generalmente una zuppa. Perché proprio in quel mix di ingredienti si possono ricreare quei sentori tipici, appunto, del curry. La ricetta che vi propongo questa settimana è di Alison Roman, food writer di punta americana, e firma del New York times cooking, caduta però proprio su un curry di ceci. Lei l’ha tradotto instew, cioè stufato, eliminando così la storia e il significato che questo piatto porta con sé. Di qui le accuse di sottrarre ai piatti etnici la loro origine, occidentalizzandoli. E una polemica che l’ha costretta, all’apice del successo, a chiedere delle scuse pubbliche sul suo profilo Instragram. Arrivato nella cultura anglosassone dopo la dominazione inglese in India, il curry in India è chiamato masala, mentre il suo nome occidentale deriva probabilmente dalla parola turkarri che significa umido, stufato. Al contrario di quello che si pensa il curry varia la sua composizione in base alle diverse varianti che ne sono state create. In India, ad esempio, la miscela varia da regione a regione. Molti Paesi, come Giappone e Pakistan, hanno persino creato delle loro miscele, che cambiano a seconda di come si mescolano le spezie. In Occidente invece gli ingredienti del curry classico sono sempre gli stessi: cumino, curcuma, cannella, chiodi di garofano, coriandolo, fieno greco, noce moscata, zafferano, pepe nero, peperoncino e zenzero. Esiste poi anche una versione più dolce, che io personalmente preferisco, che ha un sapore più delicato e meno piccante, grazie alla presenza di cannella, noce moscata e chiodi di garofano.

  1. Scaldate l’olio in una pentola capiente. Aggiungete l’aglio e la cipolla tritati e lo zenzero a fettine. Condite con sale marino e pepe e cuocete mescolando di tanto in tanto fino a quando la cipolla è tenera e traslucida.
  2. Aggiungete la curcuma, il peperoncino e i ceci. Unite un altro pizzico di sale. Soffriggete i ceci fino a quando saranno dorati e croccanti. Rimuovete circa una tazza di ceci e mettete da parte per guarnire. Schiacciate quindi i ceci rimanenti, versate il latte di cocco e il brodo e condite con un altro pizzico di sale e pepe.
  3. Portate a ebollizione e cuocete fino a quando lo stufato si è addensato, da 30 a 35 minuti. Aggiungete anche le verdure tagliate grossolanamente e continuate la cottura fino a che non saranno diventate tenere.
  4. Servite con la menta tritata, un cucchiaio di yogurt greco e i ceci messi da parte ripassati in padella per renderli croccanti.

fonte  Angela Frenda corriere.it

Fonte
corriere.it
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