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Missili Himars, l’arma della svolta: così l’artiglieria russa viene decimata da Kiev

L'arrivo in Ucraina dei primi Himars, sofisticati lanciarazzi multipli mobili forniti dagli americani, ha senza dubbio cambiato i giochi sullo scacchiere militare

Nonostante nell’ultimo periodo sia diventato il teatro principale della guerra tra Kiev e Mosca, pare che ultimamente il “rumore” dei missili nel Donbass sia bruscamente calato. Questo, secondo quanto riportato dalle osservazioni dei satelliti antincendio della NASA puntati sull’Ucraina. È ormai noto come i battaglioni russi abbiano frenato la loro avanzata nell’Ucraina orientale. Questo nonostante la “conquista” delle città gemelle di Severodonetsk e Lysychansk all’inizio di luglio che, nonostante le continue smentite, ha causato a Mosca diverse perdite in termini di arsenale, ma anche di truppe.

Non è ancora dato sapere se l’attività bellica meno intensiva nel Donbass significhi anche meno richiesta di artiglieria. Diventa invece più probabile uno spostamento a sud dell’esercito ucraino che, approfittando dell’indebolimento delle truppe russe, potrebbe tentare una vasta operazione di riconquista dei territori da Mykolaiv fino Kherson.

Cambio di scenario

L’arrivo in Ucraina dei primi Himars, sofisticati lanciarazzi multipli mobili forniti dagli americani, ha senza dubbio cambiato i giochi sullo scacchiere militare. Questo non vuol dire che Mosca ritirerà le truppe in poche settimane, ma è indiscutibile il colpo di reni dato dall’esercito ucraino dopo l’arrivo del nuovo arsenale a stelle e strisce. Washington ne ha promessi in tutto 18, Per ora, con i quattro nuovi di cui è stato annunciato l’invio venerdì, siamo ad un totale di 16 Himars. Kiev ne vorrebbe almeno il triplo, magari dotati di munizioni a gittata più lunga, come gli  ATACMS (Army Tactical Missile System) missili a lunga gittata capaci di raggiungere target a 300 km di distanza. Biden per ora prende tempo, incentivare l’escalation rimpinzando Kiev con armi in grado di colpire il territorio russo non è un’idea che sembra convincerlo troppo. Altri tre sistemi simili sono stati promessi da Londra e Berlino.

«Con queste armi, abbiamo distrutto depositi di munizioni russi. E i risultati si sono visti subito. I bombardamenti russi sono dieci volte meno di prima». Lo afferma Bohdan Dmytruk, un comandante del battaglione della 93esima brigata meccanizzata dell’esercito ucraino. «I russi saranno costretti a spostare i depositi sul loro territorio, lontano dalla portata degli Himars, che hanno una gittata di 80 km». Oltre ad essere accurati nel colpire gli obiettivi, gli Himars possono essere spostati molto facilmente, rendendo difficile la loro individuazione. Gli ucraini affermano che i russi non sono riusciti a distruggerne nemmeno uno, malgrado Mosca sostenga il contrario. «Per una contro offensiva efficace, ne servono almeno 100 e con munizioni di gittata superiore» ha detto il ministro ucraino della Difesa Oleksii Reznikov, parlando degli Himars in collegamento video con l’Atlantic council. Per ora gli Stati Uniti rimangono prudenti.

 

Fonte
ilmessaggero.it
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