WhatsApp è, vista la morte prematura degli sms, l’app che conserva più segreti degli utenti mobili. Innalzare il livello di sicurezza della piattaforma è dunque necessario, visto che già hacker e spioni sono pronti a monitorare le conversazioni. Per questo Facebook, che ne detiene la proprietà e ne gestisce quindi lo sviluppo, rilascerà presto un aggiornamento con cui sarà possibile proteggere l’apertura delle proprie chat con la scansione delle impronte digitali, proprio come facciamo di solito allo sblocco dello smartphone. La funzione, per ora prevista solo per Android, presente nell’ultima beta dell’app, è stata individuata nei test con utenti selezionati e pare diventerà pubblica entro la fine di gennaio. Nonostante interessi la versione 2.19.3 per chi usa un terminale con l’OS di Google, la scansione avanzata dovrebbe giungere pure su iPhone, sfruttando il Face ID (gli ultimi modelli non hanno il sensore di impronte).
Come funziona
Il nuovo blocco con le impronte digitali in WhatsApp sarà un’opzione disponibile, ma non obbligatoria, nelle impostazioni di privacy nella scheda di autenticazione. Particolare interessante è che riguarderà sia l’app in generale che le chat specifiche, aggiungendo così un ulteriore livello di protezione. Per abilitare l’accesso col dito, si dovrà prima impostare la funzione nei menu specifici dello smartphone, un po’ come avviene attualmente per le app di banche e istituti finanziari, per poi attivarla nei settaggi.
La sicurezza su WhatsApp oggi
Ad oggi, il software di proprietà Facebook utilizza già un buon grado di sicurezza per le chat, declinato nella crittografia end-to-end. La tecnologia permette di leggere le conversazioni solo sui terminali di invio e ricezione del messaggio, eliminando così l’eventualità che terzi, hacker o agenzie governative che siano, possano rubare i file della cronologia e farne l’uso che vogliono. Dai comuni mortali però l’end-to-end è percepito solo in parte, perché non restituisce un beneficio concreto alle loro attività quotidiane. Promessa che invece viene decisamente realizzata dall’impronta digitale, che minimizza il rischio di intrusione tra testi, foto e video, soprattutto quando lasciamo il telefonino in luoghi pubblici, alla mercé di chiunque. Il sito WABetainfo, che per primo ha riportato la notizia, spiffera che la compagnia sta lavorando per integrare lo sblocco con il Face ID dell’iPhone e, probabilmente, anche con il più tradizionale Touch ID. Tuttavia, tale declinazione richiederà più tempo del previsto e arriverà sicuramente dopo quella per Android, già scaricabile nella sua beta.
FONTE CORRIERE.IT
FOTO CORRIERE.IT