Scienza

Il nucleo della Terra potrebbe aver invertito la sua rotazione

La teoria di due ricercatori dell'università di Pechino dopo aver analizzato al propagazione delle onde sismiche dei terremoti negli ultimi decenni

È una teoria che riguarda uno dei più grandi misteri del nostro pianeta, e proprio per questo affascina e sta facendo discutere la comunità scientifica. Uno studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience da due ricercatori dell’università di Pechino, Yi Yang e Xiadong Song, racconta di come la rotazione del nucleo della Terra potrebbe essersi interrotta recentemente. Una porzione del nostro pianeta ancora molto misterioso, che ha ispirato romanzi e film di fantascienza. A differenza degli immaginari scenari più catastrofici però, questo fenomeno – ovvero la sospensione della rotazione del nucleo terrestre – non avrebbe nessun impatto sulla vita in superficie. Il lato più affascinante della ricerca risiederebbe in una possibile spiegazione del suo funzionamento. Il nucleo interno è come «un pianeta all’interno di un pianeta, quindi il modo in cui si muove è ovviamente molto importante», ha spiegato al New York Times Xiaodong Song, autore dello studio.

Un pianeta nel pianeta

«Il nucleo terrestre è qualcosa di molto lontano, è impossibile raggiungerlo e per questo le ipotesi sul suo funzionamento sbocciano come funghi», ha spiegato Massimo Chiappini all’Ansa, direttore del dipartimento Ambiente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Il nucleo interno della Terra dovrebbe è costituito da una sfera circondata da un nucleo esterno liquido. È composta da una lega di ferro-nichel, con un raggio pari a 1.220 chilometri. La sua temperatura sarebbe simile a quella che si trova sulla superficie del Sole. Altissima, dunque. Ma la forte pressione impedisce ai metalli di fondersi completamente, mantenendo il nucleo in uno stato solido. La sua scoperta risale al 1936, grazie agli studi della sismologa danese Inge Lehmann. Il nucleo non è connesso al mantello solido della Terra proprio perché circondato da una parte più liquida: da qui nasce la teoria che esso ruoti leggermente a una velocità diversa da quella del Pianeta e che possa accelerare o rallentare. Rotazione che dovrebbe influenzare il magnetismo terrestre. Proprio il dottor Xiaodong Song, a metà degli anni ’90, è stato tra i primi a proporre questa teoria.

Il nucleo terrestre ha invertito la sua rotazione? | Passione Astronomia

Perché il nucleo terrestre è difficile da studiare

Sembra paradossale, ma lo studio del cuore del nostro pianeta risulta essere molto più difficile dell’osservazione di ciò che si trova nello spazio, ad anni luce da noi. Questo perché la fortissima pressione e le altissime temperature rendono quasi impossibile l’utilizzo di strumentazioni di misurazione. «Abbiamo pochissime certezze su come sia l’interno della Terra e lo strumento migliore che abbiamo a disposizione è lo studio delle onde sismiche che vi si propagano attraverso», aggiunge Chiappini.

La teoria dell’università di Pechino

Tornando alla ricerca dell’università di Pechino, qui si è partiti dal confronto tra la propagazione delle onde sismiche generate da alcuni violenti terremoti degli anni ’60 e quella di altri terremoti avvenuti negli anni ’90. Secondo i ricercatori, dall’analisi risulta che la rotazione del nucleo della Terra sia cambiato nel corso dei decenni, e ipotizzano che si sia completamente fermata tra il 2009 e il 2011. E aggiungono che questa rotazione possa andare a cicli di circa 70 anni. Partendo dalle rilevazioni effettuate sui terremoti degli ultimi decenni, i ricercatori sostengono che all’inizio degli anni ’70 il nucleo terrestre ruotasse con la stessa velocità del pianeta. Da allora la sua rotazione verso est è aumentata, fino a superare la velocità di rotazione della Terra. Per poi rallentare fino a fermarsi. Ora potrebbe essere iniziato un nuovo ciclo, con un senso di rotazione invertito, verso Ovest. La previsione è che ci sarà un’accelerazione e poi un nuovo rallentamento, con un prossimo arresto intorno al 2040.

Fonte
corriere.it
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